Grazia Candido (foto Antonio Sollazzo) – Quando in un teatro senti il fragore degli applausi autentici, allora vuol dire che hai lavorato bene e che tutto quel rumore continuo di mani non lo può più fermare. La Polis Cultura del direttore artistico Lillo Chilà ieri sera, registrando di nuovo il tutto esaurito nella massima culla dell’arte reggina, ha chiuso la sua stagione teatrale con l’attore Neri Marcorè, protagonista de “La Buona Novella” di De Andrè.
L’opera polifonica, mix perfetto di teatro e canzoni, è dedicata al primo concept album omonimo di De André, pubblicato nel 1970, nel quale si rivive il percorso artistico del cantautore genovese. Brevi monologhi, affidati a Marcorè e alla bravissima Rosanna Naddeo, raccontano in modo semplice e diretto alcuni episodi tratti dai vangeli apocrifi, fonte di ispirazione anche per De André. Sul palco, artisti affiatati e preparati riescono a catalizzare l’attenzione di un pubblico stregato da quella magia e poesia che, in poche ore, hanno saputo ricreare.
Neri Marcorè è il leader della serata, simpatico e convincente nel racconto dove commenta i momenti della “più grande storia mai raccontata”, dal punto di vista degli evangelisti apocrifi, soffermandosi specialmente sulle storie di Maria e dell’infanzia di Gesù, ma anche nel canto impossessandosi della scena con semplicità, senza aver bisogno di artifizi. Questa è la grandezza dei veri artisti. E superlativi sono anche gli altri musicisti che, insieme, hanno saputo creare un’opera da camera, con una partitura e un testo che dà voce a molti personaggi.
Sicuramente, il confronto fatto da Marcorè con un gigante di magnetismo e della musica italiana è un salto nel vuoto, pericoloso e difficile, ma l’attore marchigiano ha dimostrato di averlo ampiamente superato. Il messaggio che ci lasciano i bravissimi interpreti è chiaro: ogni essere umano, se solo lo vuole, può compiere e creare imprese straordinarie per la collettività mettendo da parte l’egoismo e valorizzando l’altruismo. Un leitmotiv per la Polis Cultura che, pronta per la nuova stagione estiva a CatonaTeatro, sa bene che ciò che crea e produce per la sua Reggio Calabria resta ed è immortale.