Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Tra le tante cose dette da Papa Francesco c’è una frase del genere: la vita è uno spettacolo, godetevela.
Partendo da questo ho riflettuto sul solito obbiettivo degli uomini : essere felici.
Ho fatto teatro dialettale per tanti anni, con “spettacoli” che se non rendevano momentaneamente “felici” il pubblico, perlomeno lo rallegravano, lo spensieravano, lo alleggerivano dai problemi che la quotidianità presentava (e presenta)…ma sappiamo anche che chi guarda un film o uno spettacolo teatrale è come se leggesse un libro.
Chi da analfabeta (ed erano in molti negli anni 1950) è andato dignitosamente avanti nella vita, l’avrà fatto anche grazie ai racconti degli altri, all’osservazione degli altri e della natura.
Siamo arrivati ai giorni d’oggi grazie anche ai sacrifici di molti analfabeti. Ma non abbiamo ancora capito nulla della vita, oggi sappiamo tutti leggere, conosciamo cinque lingue, ci colleghiamo con il mondo intero in un minuto, abbiamo tremila enciclopedie in un palmo di mano, ma continuiamo ad essere tristi e infelici, attaccati a qualcosa che ci impedisce di vivere la realtà, siamo surclassati di messaggi “falsi” e portati a pensare il meno possibile.
La vita è uno spettacolo vuol dire meravigliarsi guardando il cielo, il mare, un orchidea, un albero carico di nespole, un cagnolino che scodinzola, una lucertola che scappa, un bambino che sorride, una mamma che allatta, un padre che lavora, un arcobaleno che spunta, un amore che nasce e fa radici…la vita è uno spettacolo senza fine e l’autore andrebbe applaudito, forse ringraziato. Buona domenica.