Rubrica settimanale di meditazione spirituale a cura di Antonino Barilla e Angelo Latella il cui titolo prende spunto da un famoso canto mariano, tra le cui strofe troviamo “vogliamo vivere, Signore, accesi dalle tue parole”. Parole scritte, parole lette, parole Sante. Vuole essere un appuntamento del Sabato, dove parleremo, tutti, di fede cristiana partendo dal ruolo e dal volto di Maria. Sarà uno spazio di opinioni libere, tra umani, tra chi crede e chi no, tra il corpo e lo spirito, tra il cielo e la terra. Sarà un proporre e suggerire risposte approfondite su testi di autori famosi, di spessore, del “settore” che aiuteranno, speriamo, lo sviluppo di una catechesi non solo collettiva ma soprattutto individuale, libera da pressioni, da pregiudizi, da tormentoni. Ogni settimana prenderemo l’input dalla selezione di due parole.
Le parole di questa settimana: Culto e fede.
Culto: il sostantivo di culto deriva dal latino “colo” e rappresenta l’esternazione di un atteggiamento di onore nei confronti di un essere superiore, il significato: coltivare, onorare. L’atteggiamento preferito dall’uomo per stabilire una relazione con il sacro.
Fede. Cos’è la fede in generale? E quella cristiana? Chi ce l’ha? È un dono per alcuni? E perché non per tutti? Avere fede significa avere fiducia, fiducia in un Creatore, in un Dio (Spirito Santo – Anima) che sceglie di farsi uomo, 2024 anni fa, per comprendere meglio le sue creature. È un Dio che parla di amore immenso, di vita eterna, di cielo e di terra, che si fa vedere attraverso il Cristo, attraverso Maria…La prima a fidarsi, a dire si. S’è affidata a scatola chiusa, questa è la vera fede : fidarsi di Dio, consapevoli dell’impossibilità di comprendere tutto. Chi ha fede riconosce di avere un’anima. La fede è un ragionare con l’anima.
Si consiglia il testo di Jacopo Negri, Latino.