Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Se mammella fosse un diminuitivo di mamma, mi trovereste d’accordo: ci vorrebbero due mammelle per formare una buona mamma, una mamma grande, vera, fonte naturale di amore autentico.
Se invece mi dite che le mamme (in una fantomatica famiglia che si vuole definire “moderna”) diventano due perché una di loro (o tutt’e’ due) ha le tette fasulle e gli ormoni asintomatici, allora mi arrabbio.
Mamma ce n’è una sola, cantava qualcuno. E sempre sarà così. La mamma è speciale soprattutto perché è una. E non mi parlate d’amore a 360 °, di libertà, di umano desiderio…qui abbiamo solo “ubbitaggine”, tradotto “massimo egoismo”, un soddisfare capricci e ideologie personali, nel tentativo di attentare e magari sconvolgere la natura, anche facendo del male, perché un figlio o figlia , che ha due mamme non crescerà certamente meglio, ma vivrà sempre con un piccolissimo ammanco : ‘u masculu ? Aund’e’ ‘u masculu da casa? Chi differenza nce’ tra minni e palli? Nudda?
Buona domenica, maschio e femmina li creò.